Il mostro di Firenze, ultimo atto. Di Alessandro Cecioni e Gianluca Monastra
Quando si parla dei delitti del Mostro di Firenze ci si riferisce agli otto duplici omicidi imputabili a uno o più autori, che tra il 1968 e il 1985 sono costati la vita a sedici persone.
Sono passati esattamente cinquant’anni dal primo omicidio, quello di Antonio Lo Bianco e Barbara Locci, assassinati dentro un’Alfa Romeo Giulietta parcheggiata in una strada sterrata di campagna vicino al cimitero di Signa, dove si erano appartati. Era il 21 agosto del 1968, ed era solo l’inizio.
Il Mostro di Firenze. Ultimo atto
Otto duplici omicidi, sedici morti. Ma cosa è successo davvero? Chi si nasconde dietro quei delitti?
Provano a spiegarlo i giornalisti Alessandro Cecioni e Gianluca Monastra, in libreria per Nutrimenti con un libro che, ampliato e aggiornato rispetto a una precedente edizione, aiuta a mettere ordine nell’intricata sequenza di fatti che hanno sconvolto l’Italia intera.
“L’opinione pubblica, i giornali, attaccano seppur in modo soft magistratura, polizia e carabinieri. Sembra impossibile che l’assassino non si trovi, non si individui. Gli inquirenti pagano poi un deficit culturale: mai in Italia fino a oggi ci si è trovati davanti a una serie di omicidi del genere”.
Quello del mostro di Firenze diventa immediatamente un caso mediatico che genera pressione su chi indaga. È importante trovare il colpevole, consegnarlo alla giustizia e restituire a quei luoghi la loro bellezza intatta, non deturpata da fatti di sangue.
Fin dall’inizio, però, è chiaro che l’indagine non sarà semplice e lineare: diverse piste, negli anni, si incrociano e si sovrappongono.
Si comincia dalla pista sarda, la prima, che si collega all’omicidio degli amanti Lo Bianco e Locci, e col tempo si arriva a parlare di sette, terrorismo, passando per la tristemente famosa combriccola dei compagni di merende.
la vicenda del mostro di Firenze porta con sé anni di processi durante i quali è sembrato vero tutto e il contrario di tutto, sospettati condannati e poi assolti, l’arma usata per i delitti – una Beretta calibro 22 – mai trovata, migliaia di pagine di atti processuali tra le quali è difficile raccapezzarsi. E ancora testimoni chiave che ritrattano, non ricordano o dimenticano, e l’imputato per eccellenza, Pietro Pacciani, che trasforma il suo processo in uno show.
Cecioni e Monastra ripercorrono gli anni bui di questa storia che si perde nella memoria dei fatti italiani ma sulla quale emergono ancora oggi, cinquant’anni dopo, nuovi dettagli.
Un’indagine raccontata con taglio giornalistico, ma che mai dimentica che dietro a questi omicidi si nascondono persone, quelle che sono morte senza ottenere giustizia, che hanno lasciato tra chi le amava una scia di dolore impossibile da cancellare.
Cecioni Alessandro e Monastra Gianluca, Il mostro di Firenze. Ultimo atto. Ediz. ampliata, Nutrimenti, 2018, pp. 232, euro 16,00
Alessandro Cecioni è stato cronista di nera e poi responsabile della cronaca al quotidiano La Città di Firenze negli anni Ottanta. Successivamente all’Agenzia giornali locali del gruppo Espresso, poi a Repubblica Inchieste.
Gianluca Monastra, giornalista di Repubblica, è autore di romanzi, racconti, graphic novel e testi per radio e teatro.