Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow
Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow mi ha travolto come La grande onda ha fatto con le imbarcazioni di Kanagawa (il riferimento è alla copertina del libro, che riproduce La grande onda di Kanagawa, la famosa xilografia del pittore giapponese Hokusai), e mi ha trasportato in luoghi splendidamente placidi.
Di questo romanzo in libreria per Nord, magistralmente scritto e tradotto rispettivamente da Gabrielle Zevin e Elisa Banfi, mi sono fidata fin dal titolo che promette un domani che si può ripetere e dentro il quale c’è la possibilità di riprovare a far funzionare le cose nel modo in cui vorremmo andassero.
E il concetto della ripetizione è alla base delle storie che i due protagonisti creano: Sadie e Sam programmano videogame, inventano mondi che possono essere riproducibili all’infinito ma che alla loro base hanno l’unicità dei personaggi e delle ambientazioni, e che intendono restituire a chi gioca un significato ben preciso.
Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow
Sono due ragazzi, Sadie e Sam, quando nel 1995 si riconoscono per le strade di Boston. Entrambi sono arrivati fin lì dalla California per studiare, entrambi sono due studenti prodigiosi e sanno che il loro futuro abiterà nella programmazione di videogiochi. E del resto è una passione che hanno fin da quando erano bambini, cioè da quando si sono conosciuti in circostanze tutt’altro che felici e ad unirli è stato proprio un videogame. Sono passati otto anni dal loro primo incontro, anni di silenzio e lontananza seguiti a un litigio furibondo che vengono azzerati lì, in una stazione della metropolitana.
Sono bravi, Sadie e Sam, sanno di avere un talento e una determinazione fuori dal comune, e capiscono che se da soli sono forti, insieme possono essere grandi: da questa consapevolezza nasce l’idea di collaborare alla creazione di un nuovo gioco che sarà sbalorditivo.
Ichico, il loro game, nasce due anni dopo il riavvicinamento, ma se a unirli c’è il lavoro, a dividerli c’è la vita che interviene non sempre chiedendo il permesso. Verrebbe da dire che i due ragazzi sono due unità che insieme danno vita a una terza unità, e che se è vero che questa terza unità è la somma precisa delle altre due e da loro non può prescindere, non è altrettanto vero che le altre due siano inscindibili dalla loro creatura. Il gioco non è in discussione, ma il rapporto tra Sadie e Sam lo è in continuazione: sono amici – ma saranno davvero solo amici? – diventeranno soci, si perderanno e si ritroveranno prendendo ognuno delle decisioni fondamentali per la loro vita, la stessa vita che non perderà occasione per fiaccarli, ma anche per sorprenderli.
Intorno a loro un corollario di personaggi che ci aiutano a isolare ancor meglio le caratteristiche dei due amici, incontratisi grazie a un gioco e forse destinati a non smettere mai di pensare che una volta finito uno schema e raggiunto un obiettivo, lo stesso obiettivo possa essere raggiunto seguendo un percorso diverso ma non per questo meno brillante.
Desideravo tanto che fosse bello. Non mi aspettavo che fosse così bello.
Zevin, Gabrielle, Tomorrow and tomorrow and tomorrow, Nord, 2023, traduzione di Elisa Banfi, pp. 444, euro 19,00
Gabrielle Zevin è nata a New York dove vive tuttora. Dopo essersi laureata in lettere ad Harvard ha intrapreso la carriera di scrittrice e autrice cinematografica. Nel 2007, per la sceneggiatura di Conversations with Other Women, il film con Aaron Eckhart e Helena Bonham Carter, è stata nominata agli Independent Spirit Awards, i prestigiosi premi per il cinema indipendente americano.
Entrato nella classifica del «New York Times» grazie al passaparola dei lettori, La misura della felicità è in corso di traduzione in tutto il mondo. Nel 2016 pubblica L’ altra metà del mondo (Nord, 2016), in Italia già pubblicato nel 2007 per le Edizioni Frassinelli, con il titolo Frammenti di una storia d’amore. Nel 2018 Nord pubblica il romanzo La vita in un istante.