Drammi quotidiani, di Paolo Panzacchi
La vita, certe volte, sembra essere quella cosa che trova un piccolo spazio solo tra un dramma e l’altro.
È così per Francesco Garelli, sposato con Giulia da cento anni dopo un fidanzamento di mille – i due stanno insieme dai tempi della scuola – e padre della piccola Elena, che di anni ne ha tre.
Drammi quotidiani
Bologna. Giulia è una donna in carriera, Francesco un pubblicitario. Le loro giornate sono un gioco a incastro per riuscire a far fronte a tutti gli impegni: il lavoro, la bambina da portare all’asilo, la lavatrice da stendere, la cena da preparare. Normale amministrazione, sembrerebbe.
E invece no, perché Francesco comincia a cedere sotto il peso della routine, e a sentirsi soffocare dalle dinamiche famigliari che sembrano allontanarlo sempre di più da quella che lui ritiene essere la sua essenza.
Quale sia, questa essenza, non gli è del tutto chiaro, ma certamente ha a che fare con una dimensione dove non entrano le psicosi lavorative, i cibi bio, i silenzi della moglie e i suoceri ricchi, che non perdono occasione di farlo sentire l’uomo peggiore del mondo e in ogni caso non quello che avrebbero voluto per la loro figlia.
Giulia, per l’appunto. Francesco guarda sua moglie, e sotto gli abiti della donna in carriera vede ancora la ragazza che lo aveva fatto innamorare, che lo aveva scelto, che lo aveva accolto e accompagnato verso l’età adulta.
Solo che la visione ogni tanto presenta dei contorni sfocati e le sfumature rosa tendono al grigio ogni volta che tra i due si frappone la quotidianità.
Se poi ci si mette di mezzo il destino, che fa diventare Francesco il fiore all’occhiello dell’agenzia per cui lavora proprio mentre Giulia attraversa un momento difficile in azienda, è evidente che la tragedia sia dietro l’angolo.
E infatti arriva il cataclisma perché a Francesco viene l’influenza e con la febbre, come ogni uomo che si rispetti, inizia ad avere pensieri deliranti. Deliri che però lo portano a un’analisi profonda dello stato di salute non tanto sua – e in questo si dimostra davvero coraggioso – quanto della vita che sta conducendo.
Si trova davvero dove vorrebbe essere, e le persone che gli sono accanto, sono davvero quelle con le quali desidera condividere la vita? E se scegliesse di abbandonare tutto e tutti, e sparire?
Paolo Panzacchi usa un tono fresco e ironico per raccontare temi forti, temi che diventano universali nella misura in cui indagano i dubbi esistenziali che seppur con modalità diverse, riguardano ognuno di noi.
Drammi quotidiani è un libro che strappa molti sorrisi, ma che spinge a riflessioni importanti, decisive. Consigliatissimo.
Panzacchi, Paolo, Drammi quotidiani, Pendragon, 2018, pp. 126, euro 14,00
Paolo Panzacchi è nato a Sassuolo (Mo) nel 1984 e vive a Ferrara. Nel 2015 per Maglio Editore è uscito il suo romanzo d’esordio L’ultima intervista, vincitore del premio della critica al Premio Internazionale Città di Cattolica. Sempre nel 2015, il racconto Sette e sedici minuti è stato selezionato da Gianluca Morozzi per la raccolta Denti, pubblicata da Fernandel; il racconto Quattro minuti alla fine ha vinto il concorso AG NOIR 2016; il racconto Gli inafferrabili è stato tra finalisti del Premio Giallo Garda 2016. Altri suoi racconti sono pubblicati in varie antologie.