Infinito Moonlit, di Sara Gamberini
Se dovessi scegliere un unico aggettivo per definire il libro non avrei dubbi e direi che è curativo, e lo è in quel modo speciale che hanno certe storie di prenderti per mano e farti scoprire nuove categorie dell’anima.
Dopo Maestoso è l’abbandono, esordio narrativo uscito per Hacca nel 2018 e che vi consiglio di recuperare se non lo avete ancora letto, Sara Gamberini torna con Infinito Moonlit, pubblicato da NN Editore, e si conferma una delle mie voci contemporanee preferite.
Teresa è una donna che sta attraversando un momento particolare: la sua storia con Giovanni non sembra prendere una direzione precisa, e sono quasi sempre inutili i tentativi razionali che fa per allontanarlo dalla propria vita. In questo movimento emotivo c’è però un punto fisso ed è Maria, la bimba avuta da Moussa, l’ex marito che è di origini senegalesi e crede nell’animismo, col quale ha mantenuto un rapporto di grande affetto. Intorno al pianeta che i tre, seppur non sempre insieme, hanno costruito, si muove non solo il satellite Giovanni, ma anche il ben più ingombrante satellite Dea, la madre di Teresa che con la sua tendenza al protagonismo e al giudizio, non ha mai reso semplice la vita della figlia.
Anche Maria sta attraversano un momento complicato, a scuola non lega facilmente coi compagni, che la considerano strana per il suo desiderio di stare spesso da sola, e per l’amore che prova per ogni cosa la possa ricongiungere con l’universo, inteso nel suo senso più ampio, e anche per questo Teresa decide di trasferirsi in una casa in montagna, immersa nella solitudine dei boschi.
Infinito Moonlit
Vi sembra una trama facilmente riassumibile? Bene, ora dimenticate tutto quello che avete letto e non perché non sia vero, ma perché quello che conta in questo libro non sono i fatti, ma le emozioni che li muovono. Il mio consiglio è di abbandonarsi ai mondi di Teresa e Maria, che hanno capito che se ci si sente curati e se si sa curare allora non si è mai in pericolo, nemmeno quando le cose, e capita spesso, si fanno complicate.
A giugno del 2021 ho letto un post su Facebook di Sara Gamberini, non l’ho mai dimenticato e anzi, l’ho fatto mio e l’ho stretto al cuore con un lungo filo di lana per non farlo andare via. Ho ritrovato quel testo in Infinito Moonlit, e proprio perché è già apparso sui social lo riporto qui. È un dono della vita, poter leggere certe parole e sentirsi a casa.
Quando le persone vengono amate male ma non pensano mai ah guarda, mi stanno amando proprio molto male, no, no, ma si sentono bruttissime, sentono che fanno tutto sbagliato e hanno le orecchie a sventola e di sicuro è tutta colpa loro, o delle occhiaie, delle tette, delle spalle spioventi, e allora pensano che dovrebbero essere meno sfrontate, più sfrontate, più previdenti, meno sbarazzine, assertive, non permettere mai e poi mai le robe, permetterle di più, essere meno rigide, ecco io quando succede così vorrei prendere tutte queste creature, portarle a casa mia e preparare il tè e la torta di mandorle con sopra gli zuccherini di tutti i colori e mettere loro delle cuffiette deliziose e poi fare un sortilegio che non so fare in nessun modo purtroppo, per far scomparire per sempre i deliri di chi si sente bruttissimo e invece è solo amato molto male.
Gamberini, Sara, Infinito Moonlit, NN Editore, 2022, pp. 304, euro 18,00
Sara Gamberini è nata a Verona e si è laureata in Lettere moderne. Maestoso è l’abbandono, il suo primo romanzo (Hacca 2018), è stato un grande successo di critica e pubblico. Per la casa editrice Topipittori è uscito Quando il mondo era tutto azzurro (2020). Infinito Moonlit è il suo secondo romanzo.