La memoria della cenere, di Chiara Marchelli
Ogni persona, nel corso della propria esistenza, affronta un momento – un avvenimento preciso o un’emozione -, che segna il confine tra ciò che era e ciò che sarà.
Per qualcuno questo momento viene individuato ex post, quando ci si trova a riflettere sui fatti del passato, per altri invece il taglio è netto e riconoscibile nell’esatto momento in cui si verifica.
Per Elena, scrittrice che ha superato i quarant’anni da un po’, il momento della consapevolezza arriva inaspettato e violento, e ha la forma di un aneurisma che le scoppia nel cervello mentre si trova nella sua casa di New York.
Il compagno Patrick è veloce nel chiamare i soccorsi, e l’intervento tempestivo scongiura danni irreversibili, ma la convalescenza è lunga e la strada per tornare alla normalità, qualunque cosa significhi, sembra non essere ben tracciata.
Il paese dell’Auvergne da cui proviene Patrick sembra essere il luogo adatto per recuperare le energie e abituarsi a un ritmo di vita più lento; la coppia si trasferisce quindi a Mézac, ai piedi del sopito vulcano Puy de Lúg.
La memoria della cenere
” A un certo punto ci siamo detti Partiamo, semmai si torna indietro. Sapendo benissimo che tornare indietro non sarebbe stato pensabile. Si torna indietro a vent’anni; alla nostra età no: la direzione va scelta e poi presa subito. Perché se fossimo rimasti là ancora, partire sarebbe diventato impossibile. Rimandare un’urgenza finisce con l’estenuarla, renderla una debolezza”.
A Mézac il ritmo della vita sembra scorrere placidamente tra le passeggiate in campagna, le soste al bar di Sophie – ma perché Sophie sembra essere irritata dalla presenza di Elena? – e le chiacchierate con l’ex maestro Bruno, ma sotto quello strato di apparente tranquillità Elena sente pulsare la vita che ancora non può decidere di condurre; vorrebbe correre per chilometri come era solita fare, potersi concedere una bevuta vera, riuscire a trovare la giusta concentrazione per andare oltre ai due fogli A4 scritti con enorme difficoltà e spaesamento.
Ci vuole tempo, le dicono tutti. Tempo e pazienza. Eppure la donna è insofferente, e ad accentuare la sensazione di disagio c’è l’approssimarsi dell’arrivo dei suoi genitori, che dopo aver visitato il fratello a Lione decidono di fermarsi nell’Auvergne prima di tornare a casa, in Val D’Aosta.
Elena ama i suoi genitori, ma negli anni le scelte dell’una e le resistenze degli altri hanno fatto sì che nel loro rapporto venisse meno la confidenza, e la possibilità di essere sinceri fino in fondo rispetto ai desideri della vita.
“So che mio padre vorrebbe dire qualcosa, si sente in colpa. A mia madre ci vorrà più tempo: è sempre convinta delle sue ragioni anche quando non ne ha. Bisogna pazientare, ritrovarla su un altro livello”.
La convivenza procede senza troppi scivoloni, complici la bonarietà di Patrick che arriva laddove la resistenza di Elena non riesce, e l’involontaria ironia di questa coppia di signori che seppur un po’ spaesata porta in casa la loro personalità, ma un evento improvviso rovescia la situazione.
Il vulcano comincia a eruttare. Prima è solo una nube di cenere che copre l’intera area circostante, poi la lava emerge con tutta la sua straordinaria forza.
La casa di Elena e Patrick non sembra trovarsi in un luogo rischioso, ma le autorità proibiscono movimenti da e verso la zona. La famiglia è bloccata, e come la terra non riesce a trattenere il magma, i corpi non riescono a contenere la forza delle emozioni che esplodono e si scontrano tra loro.
La memoria della cenere, in uscita oggi per NN Editore,colpisce soprattutto, e subito, per la forza della scrittura. Ogni parola trova il giusto incastro nel periodo, nella storia. Chiara Marchelli riesce a dare forma ai pensieri dei personaggi che in questo romanzo sono pochi, alcuni solo accennati, ma esplorati nella loro complessità.
Un libro che parla di rapporti famigliari? Forse, ma soprattutto un libro che parla all’anima, interrogandola sul senso ultimo della vita, sapendo che quel senso non si può trovare se non capendo ciò che si vive nel presente, e forse lasciando andare ciò che del passato non ci fa bene.
Marchelli, Chiara, La memoria della cenere, NN Editore, 2019, pp. 296, euro 18,00
Chiara Marchelli è nata ad Aosta e si è laureata in Lingue Orientali a Venezia. È autrice di quattro romanzi, una raccolta di racconti e un saggio su New York, la città dove vive. Insegna Letteratura Contemporanea, Traduzione e Scrittura Creativa alla New York University. Nel 2017 ha pubblicato Le notti blu (Giulio Perrone Editore), selezionato tra i dodici finalisti del Premio Strega.