Sorelle, una storia di Sara, di Maurizio de Giovanni
Chi ha la bontà e la pazienza di leggermi da un po’ di tempo, sa che quella di Sara è la mia preferita tra le serie narrative di Maurizio de Giovanni. A me questa donna che è stata una poliziotta dei servizi segreti, che non ha mai tradito sé stessa a costo di rinunciare agli affetti, e che pur avendo l’età per essere una nonna amorevole continua a scegliere come vivere, al di là del giudizio altrui, è piaciuta subito e senza riserve.
Sono dunque sempre molto felice quando esce un nuovo episodio, e aspettavo in particolare questo, perché il finale del precedente, Un volo per Sara, era aperto e da cardiopalma. No, non farò alcuno spoiler, limitandomi a dire che Sara Morozzi aveva supportato l’amica ed ex collega Teresa Pandolfi nelle indagini relative all’incidente di un jet turistico, affondato in circostanze poco chiare nel mar Tirreno. Mora e Bionda, come le chiamavano nell’ambiente dei servizi e come ancora si rivolgono l’una all’altra, avevano collaborato con la consueta sinergia, supportata dall’affetto reciproco per nulla minato dalle differenze caratteriali, talvolta macroscopiche, che le definiscono.
Sorelle, una storia di Sara
In questo episodio a essere protagonista è proprio il rapporto tra Mora e Bionda. Sullo sfondo c’è certamente una trama nera, che ha che fare con una situazione di estremo pericolo nella quale si trova Teresa, ma a emergere è la relazione tra le due amiche, in precedenza sussurrata e ora finalmente dichiarata in tutte le sue sfumature. Penso che De Giovanni dia il meglio di sé quando parla di relazioni, soprattutto se tali relazioni sono caratterizzate più dalla diversità che dalla comunanza – L’equazione del cuore rimane per me uno splendido esempio di questa sua abilità – ed essere messi a parte, tra le pagine, dell’intimità di un rapporto che si è costruito negli anni nel rispetto delle scelte reciproche e nella vicinanza nei momenti che nella vita segnano snodi definitivi, è un regalo per chi legge. Lo è perché certe volte essere guidati nella scoperta dei lati più profondi dei personaggi consente di entrare maggiormente in contatto con loro, e con chi li ha pensati. Questo toglie spazio all’immaginazione? Al contrario: la stimola al punto di dare maggiore plasticità e verità ai personaggi di cui sopra, che escono dalle righe e diventano persone.
Non rimarrà deluso chi cerca la suspense, né tantomeno chi vuole sapere come se la passano Viola, Massimiliano, Catapano e Boris, il Bovaro del Bernese di proprietà solo simbolica del poliziotto Pardo, un’accoppiata che mi suscita sempre sonore risate per la genialità del modo in cui viene raccontata (e di come io chiami Boris il Bovaro dei miei vicini di casa magari vi dico un’altra volta).
Mi preme consigliare di leggere Sorelle, una storia di Sara, in libreria per Rizzoli, ma non prima di aver recuperato i precedenti perché credo che si sia al punto in cui si gode di più della storia se la si conosce dall’inizio. Peraltro, per me, questo è il miglior Sara finora pubblicato (potrei averlo detto di altri volumi, ma non è colpa mia se Maurizio De Giovanni alza sempre l’asticella!).
De Giovanni, Maurizio, Sorelle, una storia di Sara, Rizzoli, 2023, pp. 272, euro 19,00
Maurizio de Giovanni è nato nel 1958 a Napoli, è autore della fortunata serie di romanzi con protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta, su cui è incentrato un ciclo di romanzi, tutti pubblicati da Einaudi, che comprende finora: Il senso del dolore (2007), La condanna del sangue (2008), Il posto di ognuno (2009), Il giorno dei morti (2010), Per mano mia (Einaudi, 2011), Vipera (2012, Premio Viareggio, Premio Camaiore), Anime di vetro (2015) Serenata senza nome (2016), Rondini d’inverno (2017) e Il purgatorio dell’angelo (2018). Insieme a Sergio Brancato ha pubblicato due graphic novel sulle inagini del commissario Ricciardi: Il senso del dolore. Le stagioni del commissario Ricciardi (Sergio Bonelli 2017) e La condanna del sangue. Le stagioni del commissario Ricciardi (Sergio Bonelli 2018).
È anche autore di: Storie azzurre (Cento Autori, 2010), una raccolta di quattro racconti lunghi dedicati al Napoli, la sua squadra del cuore; Il metodo del Coccodrillo (Mondadori, 2012, Einaudi 2016; Premio Scerbanenco).
Con I bastardi di Pizzofalcone (Einaudi 2013) ha inaugurato un nuovo ciclo contemporaneo, sempre pubblicato da Einaudi, continuato con Buio per i Bastardi di Pizzofalcone (2013), Gelo per i bastardi di Pizzofalcone (2014), Cuccioli per i bastardi di Pizzofalcone (2015), Pane per i bastardi di Pizzofalcone (2016), Souvenir per i bastardi di Pizzofalcone (2017) che vede protagonista la squadra investigativa di un commissariato partenopeo. Il suo racconto Un giorno di Settembre a Natale è incluso nella raccolta Regalo di Natale edita da Sellerio nel 2013. È uscita nel 2014 un’altra raccolta di racconti gialli dal titolo Giochi criminali dove il suo testo Febbre appare accanto a quelli di De Cataldo, De Silva e Lucarelli. Inoltre, il suo racconto Un telegramma da settembre è incluso nell’antologia Sellerio La scuola in giallo, del 2014. Nel 2015 pubblica Il resto della settimana (Rizzoli)e Skira Una domenica con il commissario Ricciardi (Skira). Nel 2017 partecipa con un suo contributo alla raccolta di saggi Attenti al Sud, edito da Piemme, e con Rizzoli pubblica I Guardiani. Del 2018 sono Sara al tramonto (Rizzoli) e Sbirre (Rizzoli), scritto in collaborazione con Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo. Nel 2019 pubblica per Sellerio Dodici rose a Settembre.
Tra le altre pubblicazioni si ricordano: Una lettera per Sara (Rizzoli, 2020), Troppo freddo per settembre (Einaudi, 2020), Fiori per i Bastardi di Pizzofalcone (Einaudi, 2020), Gli occhi di Sara (Rizzoli, 2021), Una Sirena a Settembre (Einaudi, 2021), L’equazione del cuore (Mondadori, 2022) e Sorelle (Rizzoli, 2023).